Leandro Giribaldi presenta, per la rassegna Noir anni ’50
REGIA: Robert Aldrich
SOGGETTO: dal romanzo omonimo di Mickey Spillane
SCENEGGIATURA: A.I. Bezzerides
FOTOGRAFIA: Ernest Laszlo
PRODUZIONE: United Artists
INTERPRETI: Ralph Meeker, Albert Dekker, Cloris Leachman
ORIGINE: USA 1955 DURATA: 106’
Una ragazza (Leachman) vestita solo di un impermeabile corre disperata di notte lungo una strada solitaria. Costringe un automobilista a fermarsi per darle un passaggio, facendogli quasi sfasciare la sua bella macchina sportiva. Costui è Mike Hammer (Meeker), investigatore privato.
Dopo la grande stagione di Spade e Marlowe ricompare a metà anni Cinquanta la figura dell’investigatore privato con un personaggio che è un concentrato e quasi una caricatura delle creature di Hammett e Chandler. Ne è consapevole Aldrich (la nuova generazione di registi americani ormai sa benissimo cos’è un noir!) il quale con Un bacio e una pistola dirige il noir definitivo, il punto di arrivo “apocalittico” del genere.
Basato su un romanzo di Mickey Spillane, che Aldrich definisce apertamente “robaccia” e che insieme allo sceneggiatore adatta abbondantemente, togliendo gli argomenti “Mafia e droga” bocciati dalla censura. Aldrich stravolge le regole del poliziesco: “In termini di stile e del modo in cui abbiamo tentato di farlo, Kiss me Deadly rappresenta uno splendido inventario dei miei modi d’intendere il cinema. Fu proprio una splendida prima per me, non l’ho mai negato.” Il suo film colpì anche il giovane Truffaut che scrisse che è difficile capire la trama di Kiss me Deadly dopo una sola visione perché ogni scena trabocca di idee ed immagini che non si riesce ad assimilare tutte insieme. Aldrich inizia un’operazione che Truffaut e Godard porteranno a compimento qualche anno più tardi: ribaltare le regole del poliziesco, mescolarle, mantenere l’essenza del cinema. Del resto, nel celebre finale un personaggio dice alla ragazza: “Non scoperchiare il vaso di Pandora, baby.”
L. Giribaldi