Leandro Giribaldi presenta, per la rassegna “Che cos’é il Cinema“
Psyco (Psycho, 1960), di Alfred Hitchcock.
con Anthony Perkins, Janet Leigh, Vera Miles.
Durata: 109′
La segretaria di un’agenzia immobiliare (Leigh) riceve del denaro dal suo datore di lavoro con il compito di depositarlo in banca. Decide di tenerlo per sé e fugge in auto con l’intenzione di raggiungere il fidanzato che abita fuori città. Sorpresa da un temporale, esce dall’autostrada per pernottare in un motel fuori mano…
Psyco, uno dei thriller più inquietanti di tutti i tempi, fu girato da Hitchcock quasi come un esperimento perché nessun studio hollywoodiano voleva produrre un film così violento. Hitchcock rischiò in autonomia autofinanziandosi con ottocentomila dollari.
Psyco è un capolavoro di tecnica cinematografica, a cominciare dalla sceneggiatura e da come Hitch gioca con il pubblico, permettendosi di far fuori la sua star ben prima della metà del film. Con Psyco Hitchcock si avvicina molto alla sua idea di “cinema puro”: “La mia più grande soddisfazione è che il film ha avuto un effetto sul pubblico, ed era la cosa alla quale tenevo di più.
In Psyco del soggetto mi importa poco, dei personaggi anche: quello che mi importa è che il montaggio dei pezzi di film, la fotografia, la colonna sonora e tutto ciò che è puramente tecnico possano far urlare il pubblico. Credo sia una grande soddisfazione per noi utilizzare l’arte cinematografica per creare un’emozione di massa. E con Psyco ci siamo riusciti.
Non è un messaggio che ha incuriosito il pubblico. Non è una grande interpretazione che lo ha sconvolto. Non è un romanzo molto apprezzato che lo ha avvinto. Quello che ha commosso il pubblico è stato il film puro.” (da Il cinema secondo Hitchcock di F. Truffaut).
L. Giribaldi