via Reginaldo Giuliani, 374 Firenze

OTELLO sabato 9 novembre ore 18


Leandro Giribaldi presenta, per la rassegnaChe cos’é il Cinema

OTELLO (Othello, 1951)

REGIA: Orson Welles

SOGGETTO: dall’omonima tragedia di William Shakespeare

SCENEGGIATURA: Orson Welles, Jan Sacha

FOTOGRAFIA: Anchise Brizzi, G.R.Aldo e vari altri

SCENOGRAFIA: Alexander Trauner

PRODUZIONE: Orson Welles per Mercury Productions, Marceau Films

INTERPRETI: Orson Welles, Micheal MacLiammoir, Suzanne Cloutier

ORIGINE: Italia/Francia/Marocco; DURATA: 91’

Otello, il Moro di Venezia, è morto e durante il suo grandioso funerale a Cipro il traditore Iago viene appeso in una gabbia alle mura della roccaforte dell’isola. In flash-back può così iniziare la vicenda di Otello, folle di gelosia per la sua Desdemona.

Dopo il barbarico Macbeth (1948), il suo ultimo film americano, girato con scarti di scenografie hollywoodiane, Welles tenta miglior fortuna in Europa e ricomincia da… Shakespeare.

Per quattro anni Orson recita in film europei (il più importante è Il terzo uomo di Carol Reed) con lo scopo di raggranellare soldi per finanziare il suo Otello. Quando gli sembra di aver raggiunto lo scopo firma un contratto con l’italiana Scalera Film. Welles organizza la troupe e va a girare ad Agadir, in Marocco.

Mancano ancora i costumi di scena, ma pochi giorni dopo arriva la notizia che la Scalera è fallita e oltre ai costumi, sono finiti anche i soldi. Allora Welles inventa delle scene dove non ha bisogno dei costumi (il bagno turco), per necessità cambia anche il proprio stile di regia.

Se aveva basato Quarto potere e gli Amberson sul piano sequenza e quasi senza primi piani, basa Otello sul montaggio. Ci vorranno due anni per ultimare il film, con riprese distanziate l’una dall’altra nel tempo e nello spazio.

Anche la scenografia è importante: tutti luoghi reali fra il Marocco e l’Italia (per le ricostruzioni non c’è budget) che fanno da sfondo ad un adattamento shakespeariano memorabile. Come diceva Renoir, Welles è un aristocratico che può interpretare e dirigere solo parti da re. Fu così che Otello vinse nel 1952 il premio del miglior film a Cannes sotto bandiera… marocchina!


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