Leandro Giribaldi presenta, per la rassegna Ernst Lubitsch
NON VORREI ESSERE UN UOMO
(Ich möchte kein Mann sein, 1918)
REGIA: Ernst Lubitsch
SCENEGGIATURA: Hans Kraly, Ernst Lubitsch
FOTOGRAFIA: Theodor Sparkühl
PRODUZIONE: PAGU
INTERPRETI: Ossi Oswalda, Curt Goetz
ORIGINE: Germania; DURATA: 45’
Ossi (Oswalda) è una ragazza che si comporta da maschiaccio: fuma, gioca a carte, beve. Lo zio e la governante non riescono a tenerla a freno perciò l’affidano ad un tutore (Goetz). Ma lei ha capito che gli uomini hanno molti privilegi rispetto alle donne…
LA PRINCIPESSA DELLE OSTRICHE
(Die Austernprinzessin, 1919)
REGIA, SCENEGGIATURA, FOTOGRAFIA, PRODUZIONE: Vedi film precedente
INTERPRETI: Ossi Oswalda, Victor Janson, Harry Lietdke
ORIGINE: Germania; DURATA: 45’
In America la viziatissima figlia (Oswalda) del Re delle ostriche (Janson) ha un attacco di furore perché la figlia del Re del lucido da scarpe ha sposato un conte. Per rabbonirla suo padre le promette che le comprerà un Principe…
Negli anni Dieci e Venti in Germania, Lubitsch sperimenta vari tipi di commedia. Non vorrei essere un uomo e La principessa delle ostriche hanno in comune la stessa scatenata protagonista, Ossi Oswalda, attrice molto popolare in quegli anni.
E se la prima commedia, più grossolana, attraverso il travestitismo sfiora tematiche omosessuali, ribaltando alla fine, come spesso in Lubitsch, il ruolo subalterno della donna, La principessa delle ostriche è uno dei capolavori del periodo tedesco.
Il film è una sfrenata parodia del capitalismo americano (Lubitsch ancora non era andato negli Stati Uniti), dove tutto è esagerato, compreso il cattivo gusto dei ricconi e le inquadrature sono zeppe di personaggi, oggetti, scenografie. Ed è anche un susseguirsi di gag strepitose, nelle quali il cinema di Lubitsch, il suo tocco geniale, inizia a farsi riconoscibile, a cominciare dall’uso straordinario, perfettamente geometrico, dello spazio.
L. Giribaldi