per la rassegna CINEMA E LETTERATURA Leandro Giribaldi presenta
REGIA: Luchino Visconti
SOGGETTO: dal romanzo omonimo di Fedor Dostoevskij
SCENEGGIATURA: Suso Cecchi D’Amico, Luchino Visconti
FOTOGRAFIA: Giuseppe Rotunno
SCENOGRAFIA: Mario Chiari, Mario Garbuglia
COSTUMI: Piero Tosi
MUSICHE: Nino Rota
INTERPRETI: Maria Schell, Marcello Mastroianni, Jean Marais
ORIGINE: Italia 1957 DURATA: 97’
Mario (Mastroianni), un uomo dalla vita anonima, si trova a vagare la notte per la città deserta. Su un ponte incontra Natalia (Schell), una ragazza di origini slave. La ragazza è in lacrime e viene molestata da dei ragazzacci su un motorino. Mario ne prende le difese e la accompagna per un tratto di strada. I due giovani si danno appuntamento alla notte successiva.
Luchino Visconti sposta l’ambientazione pietroburghese di Dostoevskij in una Livorno attuale ma completamente ricostruita in studio a Cinecittà. Ed è straordinario nel film l’apporto degli scenografi, del costumista, del direttore della fotografia. Se già con Bellissima (1951) e Senso (1954), Visconti aveva iniziato a prendere le distanze dal neorealismo, per avvicinarsi al teatro se non addirittura all’amato melodramma, con Le notti bianche questo percorso si compie in maniera netta: “Ho realizzato Le notti bianche perché sono convinto della necessità di battere una strada diversa da quella che il cinema italiano sta oggi percorrendo. Mi è sembrato cioè che il neorealismo fosse diventato una formula trasformata in condanna. Con Le notti bianche ho voluto dimostrare che certi confini erano valicabili, senza per questo rinnegare niente.” Prodotto in modo autonomo dal giovane Franco Cristaldi, dalla sceneggiatrice e collaboratrice di fiducia Suso Cecchi D’Amico e dallo stesso Visconti, il regista milanese fa svolgere il racconto dostoevskiano in un’ambientazione irreale e quasi metafisica, sottolineando l’aspetto di apologo esemplare ed universale della vicenda.
L. Giribaldi