via Reginaldo Giuliani, 374 Firenze

INTOLERANCE giovedì 10 ottobre ore 20:30


Leandro Giribaldi presenta, per la rassegna “I pionieri del cinema

INTOLERANCE

(Intolerance, 1916)

REGIA: David Wark Griffith

SOGGETTO: David Wark Griffith

SCENEGGIATURA: David Wark Griffith, Tod Browning

FOTOGRAFIA: Billy Bitzer, Karl Brown

PRODUZIONE: David Wark Griffith

INTERPRETI: Mae Marsh, Robert Harron, Margery Wilson, Constance Talmadge, Lillian Gish

ORIGINE: USA; DURATA: 178’

La storia di Intolerance abbraccia 2500 anni di storia umana, l’intolleranza, l’odio dell’uomo contro l’uomo attraverso i secoli dispiegato in quattro episodi: la caduta di Babilonia (539 a.C.), la passione di Cristo, la persecuzione degli Ugonotti durante la notte di S.Bartolomeo (Francia, 1572), un episodio contemporaneo su un giovane ingiustamente condannato a morte.

Griffith concepì questo vero e proprio kolossal (due milioni di dollari di costo, cinquemila comparse, due chilometri di grandiose scenografie babilonesi) come risposta alle accuse di razzismo e incitamento all’odio che avevano suscitato le visioni di Nascita di una nazione, dell’anno precedente.

Il film ebbe un grande successo, ma non così eccezionale da ripianare i debiti che Griffith aveva contratto in qualità di produttore, tanto che tutta la successiva carriera del regista del Kentucky ne fu condizionata. Vero è che Intolerance, film unico, oggi quasi inclassificabile e a suo modo delirante, segna una tappa fondamentale nella storia del cinema. Insieme a Nascita di una nazione, Intolerance rappresenta cioè la nascita del moderno linguaggio cinematografico, l’evoluzione del montaggio narrativo “all’americana” il quale ancora oggi costituisce la base di quasi tutti i film.

In Intolerance la storia e il tempo si annullano in un unico presente cinematografico, realizzato attraverso lo strumento del montaggio parallelo. Finalmente era chiaro quello che stava diventando il cinema: “Il cinema non è solo un altro modo di riprodurre un romanzo o un allestimento teatrale: è un’arte a sé stante, distinta dalle altre.” (D. W. Griffith).

L. Giribaldi


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