via Reginaldo Giuliani, 374 Firenze

ANTOLOGIA LUMIERE (1895-1902) giovedì 19 settembre ore 21:30


Leandro Giribaldi presenta, per la rassegna “I pionieri del cinema

REGIA: Louis e Auguste Lumière e AAVV

FOTOGRAFIA: Louis Lumière e AAVV

MUSICA: Camille Saint-Saens

PRODUZIONE: Louis e Auguste Lumière

INTERPRETI: Auguste Lumière, Antoine Lumière, vari

ORIGINE: Francia; DURATA: 90’

Operai ed impiegati che escono dalle officine Lumière, l’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, la colazione di un bebè, dei giocatori di carte, dei giocatori di bocce, vedute cittadine di Lione, Parigi, Londra e molte altre città del mondo, uomini e donne al lavoro, una bambina che gioca con il suo gatto, dei pesci rossi in una boccia d’acqua, un giardiniere che annaffia e che…viene annaffiato: questi e tanti altri sono i soggetti dei film di Louis e Auguste Lumière, della durata di cinquanta secondi, i primi film del mondo quando, secondo Henri Langlois, “gli schermi aprivano una finestra sull’infinito”.

Con Louis e Auguste Lumière, il cui cognome profetico significa luce, inizia il grande spettacolo del cinema. Perché se Thomas A. Edison e altri inventori avevano trovato il modo di rendere visibile il movimento ma solo in apparecchi per la visione individuale, i Lumière sono i primi a proiettare i loro film su un grande schermo e ad un pubblico pagante.

Questo avvenne il 28 dicembre 1895 in un posto un po’ malfamato, al Salon Indien del Grand Cafè a Parigi e questa è la data fatidica della nascita del cinema: “Quella rappresentazione fu il primo spettacolo di cinema del mondo! L’incasso ammontò alla somma ridicola di 35 franchi” raccontò poi Louis Lumière.”

I Lumière girarono centinaia di film in pochi anni e poi abbandonarono il cinema per sempre: i due fratelli di Lione si sentivano inventori e scienziati e non erano più interessati a quella sorta di teatro filmato, organizzato industrialmente che il cinema era diventato nel frattempo. Ma in quelle loro prime inquadrature-film (vués), in quei primi sguardi pieni di poesia che un occhio meccanico rivolge al mondo, i Lumière avevano già immaginato tutto il cinema del futuro.

L. Giribaldi


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